Fare del bene, fatto per bene. Sembra un semplice gioco di parole ma è quanto si auspica la nuova riforma del terzo settore introducendo, tra le altre cose, l’obbligo di polizza per i volontari.

Una decisione estremamente importante se si pensa, ad esempio, ai rischi connessi alle missioni umanitarie all’estero e a tutte le attività che vedono i volontari in prima linea per portare aiuti, cure e sorrisi a quanti sono in difficoltà.

Ma cE ancora: quali assicurazioni è necessario stipulare per i volontari del terzo settore in missione? Andiamo a scoprirlo insieme nel corso di questo articolo.

Terzo settore: cos’è e come funziona

Gli enti del terzo settore (Ets) sono associazioni, fondazioni o altri enti di carattere privato diverso dalla società, che svolgono una o più attività di interesse in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, accomunati dall’iscrizione al Registro unico nazionale del terzo settore (Runts) e che perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale senza scopo di lucro.
Le tipologie di questi enti sono sette, ovvero:

  • organizzazioni di volontariato (Odv);
  • associazioni di promozione sociale (Aps);
  • imprese sociali (incluse le attuali cooperative sociali);
  • enti filantropici;
  • reti associative;
  • società di mutuo soccorso;
  • altri enti.

Quando si parla di “volontario” si definisce qualcuno che “per sua libera scelta, svolge attività in favore della comunità e del bene comune, anche per il tramite di un ente del Terzo settore, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie della sua azione, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente per fini di solidarietà”.
Inoltre, è stato chiarito dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con specifica nota, che si considera volontario non solo chi svolge l’attività di interesse generale, ma anche chi è investito della titolarità di una carica sociale di un Ets, ovviamente senza la percezione di un compenso. Infatti, l’attività del volontario, si legge al comma 3 dell’art. 17, non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario diretto della prestazione. L’ente, però, può rimborsare le spese sostenute e documentate per l’attività prestata dal volontario, ma sempre entro limiti massimi e alle condizioni precedentemente stabilite con apposito regolamento. Sono in ogni caso vietati rimborsi spese di tipo forfettario.
Infine, la qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di lavoro retribuito con l’ente di cui il volontario è socio o associato o tramite il quale svolge la propria attività volontaria, perciò un volontario non può essere contemporaneamente anche lavoratore dipendente dell’ente per il quale presta la sua attività.

Le polizze obbligatorie per i volontari del Terzo Settore

Come affermato in precedenza tra le novità apportate dall’articolo 18 del Codice del Terzo Settore vi è l’obbligatorietà di sottoscrizione di polizza da parte dei volontari. In particolare, chi opera nel Terzo Settore deve assicurare i volontari di cui si avvale per malattie e infortuni connessi alle loro attività di volontariato e per responsabilità civile per danni a terzi sempre connessi all’attività svolta presso l’ente.

Per quanto riguarda le polizze, gli Ets potranno provvedere ad assicurare i propri volontari attraverso soluzioni in forma collettiva o numerica disciplinate da un unico vincolo contrattuale per una molteplicità di rapporti assicurativi.
L’ente, inoltre, avrà l’obbligo di conservare la documentazione riguardante l’assicurazione dei volontari per un periodo di minimo dieci anni. In caso di controllo da parte dell’Ufficio del registro unico nazionale del Terzo settore o soggetti autorizzati è previsto l’obbligo di esibizione.

Assicurazione Terzo Settore, a chi si rivolge

Poco importa che la propria Associazione o il proprio Ets si occupi di cultura, sociale o Sport: la polizza malattia e infortuni per i volontari si rivolge a qualsiasi tipo di scopo. Anche i volontari che si adoperano in un evento/manifestazione possono stare tranquilli grazie a questa tipologia di copertura assicurativa purché si tratti di attività volontaria come visto in precedenza.

Polizza Terzo Settore missione umanitarie

E per chi desidera svolgere una missione umanitaria all’estero? Come abbiamo affermato all’inizio di questo scritto, è possibile fare del bene in “tranquillità” grazie alla sottoscrizione di una polizza per i volontari del terzo settore in missione. Questo tipo di assicurazione è fondamentale poiché spesso i Paesi in cui ci si reca per missione umanitaria presentano infrastrutture mediche insufficienti e deficitari. La polizza non solo coprirà da malattie (si pensi ad esempio la dengue o la febbre malarica) e interventi medici, ma anche da incidenti e responsabilità civile prevedendo il rimpatrio laddove necessario. Ecco perché, prima di procedere con l’organizzazione di una missione umanitaria, è bene che l’associazione o l’Ente si rivolga al proprio assicuratore di fiducia per rivedere la protezione sanitaria dei propri operatori/volontari. Questo passo deve avvenire per tre motivi:

1 – In molti Paesi le cure sanitarie hanno costi molto più elevati rispetto ai nostri;
2 – Specialmente nei paesi con infrastrutture ospedaliere arretrate, in caso di un incidente serio che richieda un intervento medico urgente, è preferibile avere la possibilità di rivolgersi a cliniche private senza la preoccupazione del prezzo;
3 – Nelle località in cui ci si reca per prestare servizio, non sempre si riscontrano condizioni igienico-sanitarie ottimali; pertanto, c’è una maggiore possibilità di contrarre malattie rispetto allo svolgimento della stessa attività in patria.

E’ bene ricordare, inoltre, che la polizza infortuni paga le spese mediche conseguenti a un infortunio (qualunque sia la ragione che lo ha causato) e corrisponde un capitale nel caso di eventuali invalidità permanenti. La polizza malattia, invece, paga le spese necessarie a sostenere le cure mediche per eventuali infermità contemplate nel contratto. Una polizza multirischi per il terzo settore assicura danni a terzi, infortuni e tutela legale.

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